E’ un dato di fatto che spesso, la piattaforma di sviluppo che scegliamo è collegata con i servizi di hosting che esistono. Le preferenze personali semplicemente passano in secondo piano. LAMP è un successo mondiale sopratutto perche esistono migliaia siti di hosting pronti e a basso costo. .Net è un “fallimento” lato server perche i server non sono gratis e aperti. Java ha i server gratis e aperti, ma presenta i problemi. Se un host provider mette a disposizione un application/servlet container, come dare un servizio che scala e contemporaneamente proibire ai sviluppatori di fare idiozie che potrebbero mettere in ginocchio il sistema o lasciarlo meno sicuro, alla fine avete a disposizione tutte le API del JDK. Aggiungiamo anche il fatto che i requisiti neccessari sono più esigenti in termini di RAM e CPU messi a confronto con LAMP. Un problema non da poco che gli ingegneri della Google hanno deciso di affrontare e offrire una soluzione tutta loro.
Google App Engine, che fin’ora offriva Python come piattaforma di sviluppo, ora offre anche Java. Per il momento, è in fase di “prova” e limitato ai primi 10’000 sviluppatori che faranno la richiesta (10 siti a testa).
Chi sarà il fortunato, vedrà che la Java VM è stata modificata, le modifiche principali sono
- Non poter scrivere sul file system (ma potete leggere)
- Non si possono aprire delle Socket, ma si possono utilizzare le API di google per eseguire richieste HTTP e HTTPS
- Non si possono creare dei Thread, le richieste devono essere “servite” in tempo limitato (30sec)
- Altro, qui ci sarà da divertire sicuramente man mano che scopriamo tutte le limitazioni e modi per evitarle 🙂
Esiste una lista dettagliata delle classi del JDK disponibili per lo sviluppo e la guida per il sviluppatore e l’SDK, e sono messe a disposizione anche delle API proprietarie per la persistenza dei dati (api JDO e JPA tramite la libreria DataNucleus), autenticazione utenti, mail, memcache, modifiche immagine, task schedulati e fetch di URL. E’ stato publiccato anche il plugin per Eclipse con l’SDK e GWT incluso.
In breve, prevedo che avremo tantissime applicazioni che d’ora in poi proveranno a fare vita e miracoli per stare dentro questi limiti. Già ci sono post in giro per vedere se il i vari framework possono girare su App Engine e si sta già lavorando per fare le modifiche neccessari (es. struts 2, osgi).
Il hosting è gratis con il limite di stare al di sotto i 500MB di storage e 5 milioni di pagine servite al mese, per andare oltre bisogna attivare il billing.
Una piccola rivoluzione è iniziata (di nuovo) grazie a Google e ora, andiamo avanti per creare il prossimo milione di siti 🙂